CURE PSICOLOGICHE ANZIANI IN CASA DI RIPOSO

“La visione della vecchiaia, sarebbe insopportabile se non sapessimo che la nostra anima giunge in un luogo immune dall’alterazione del tempo e della limitazione dello spazio” C.G.JUNG

Come ogni “relazione umana” anche quella con il paziente anziano si costruisce pian piano, partendo da un primo incontro dove più che parole emergono rughe, silenzi e i segni della vita … ciò che respiro subito è un bisogno di vicinanza fisica … c’è l’abbandono del corpo prima di tutto, l’abbandono della propria casa e in alcuni casi degli affetti …

Spesso mi sento dire “senti” e poi non dicono niente … penso che mi vogliono dire “sono qui” … e anche io sono lì per loro …
Nel lavoro con il paziente anziano vi è una rilettura e una riattribuzione di significato delle dimensioni del benessere psicologico (elencate da Ruff 1989 A):

Autonomia
Padronanza ambientale
Crescita personale
Relazione positive con gli altri
Scopo nella vita
Accettazione di sé
Lo sfondo è la dimensione temporale … pensare e ricordare può da una parte essere rassicurante e produrre soddisfazione … dall’altro può produrre paure.

Prima di tutto: pensare la vita in prospettiva … il futuro immaginato … ed è proprio qui che emergono vissuti di “hopelessness”, di perdita di speranza e interessi per la vita.
Il maggiore fattore di coping positivo fra le persone anziane è la Fede.
Infatti l’ansia di morte sembrerebbe fortemente moderata dalla dimensione religiosa dell’individuo, in particolare è stata verificata la relazione positiva tra Spiritualità e Benessere (Laudadio, Noia , Di Gianfrancesco 2009).
La Religiosità ha un effetto benefico sull’invecchiamento e rappresenta un impegno sociale importante per il funzionamento cognitivo delle persone anziane, aiuta inoltre a fronteggiare gli stati depressivi e di hopelessness.
Dott. Noia Francesca